È certamente uno dei disturbi più frequentemente riportati dai pazienti e le stime indicano che, considerando un periodo di un anno, fino ad un terzo della popolazione generale sperimenta difficoltà nel riposo notturno. In seguito alla pandemia, questo problema si è ulteriormente diffuso, sia per lo stress, che per l’effetto diretto del COVID sul sistema nervoso centrale.
Il primo approccio ad un problema di insonnia è di tipo psicoeducativo; si cerca, cioè, di aiutare una persona ad adottare abitudini di sonno corrette. Qualora questo non sia sufficiente, è necessario intervenire in modo più specifico, proponendo un percorso di psicoterapia mirato o un trattamento farmacologico. Quest’ultimo, però, ha una chiara indicazione solo in alcune forme di insonnia e solo per brevi periodi, per evitare il rischio di peggiorare la qualità del sonno e di sviluppare forme di dipendenza dal farmaco.
In Brain&Care offriamo un approccio integrato al problema e personalizzato sulla base delle esigenze del paziente, offrendo anche la possibilità di un trattamento con stimolazione magnetica transcranica. Questa metodica è utilizzabile sia nel caso di un’insonnia di recente insorgenza, sia nei casi in cui il quadro si è cronicizzato e magari si associa ad un utilizzo prolungato di farmaci ipnoinducenti.
Dott. Werner Maria NATTA
Medico Psichiatra – Psicoterapeuta – Direttore Sanitario Centro Brain&Care Torino