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Dal momento in cui si uniscono ovocita e spermatozoo (formazione dello zigote) inizia la coltura embrionaria. I fenomeni biologici che portano alla formazione di un embrione sono innumerevoli ma soprattutto estremamente delicati e complessi. Per riprodurre in vitro le condizioni fisico-chimiche che caratterizzano l’utero materno sono necessarie esperienza e una sofisticata tecnologia.
La coltura serve a monitorare la crescita degli embrioni (la morfocinetica) in modo da selezionare quelli evolutivi ovvero con potenzialità maggiore di dare una gravidanza e prescinde dal fatto che si esegua il trasferimento in utero a fresco oppure con embrioni scongelati.
La coltura embrionaria può quindi concludersi in fasi differenti che possono andare dal giorno 2 o 3 fino al giorno 5 – 6 – 7. Il momento migliore per eseguire il transfer o per procedere al congelamento dipende dalle caratteristiche morfocinetiche degli embrioni, dall’anamnesi di coppia e dalle indicazioni del ginecologo.
La gravidanza si instaura nel momento in cui la blastocisti attecchisce a livello dell’endometrio uterino dopo essersi liberata del guscio proteico (zona pellucida) derivante dall’ovocita (Hatching).
A partire dalla fine della terza giornata, l’embrione comincia a subire una profonda trasformazione della propria struttura. Le cellule che lo compongono, chiamate blastomeri, iniziano ad interagire tra di loro formando dei canali che permettono loro di avvicinarsi e compattarsi formando la morula. La compattazione e’ un evento fondamentale per questa trasformazione e precede la blastulazione. All’interno della morula, tra la quinta e la settima giornata, comincia a formarsi uno spazio composto di liquido che mano a mano si espande (blastocele) e spinge le cellule verso l’esterno, a contatto con zona pellucida. Si forma quindi la blastocisti, costituita da una parete di cellule appiattite (il trofoectoderma, da cui si formeranno gli annessi embrionali) e da un gruppo di cellule (la massa cellulare interna, dalle quali si formerà il bottone embrionario). L’achitettura dell’embrione a questo punto è completamente cambiata. I fenomeni che portano a questa trasformazione sono molti, complessi ed estremamente delicati. Superare questa serie di ostacoli rappresenta da un certo punto di vista una conferma della competenza dell’embrione, poiché’ statisticamente, sia in vivo che in vitro, non tutti gli embrioni riescono a raggiungere questo stadio di sviluppo.
Quindi, date queste premesse, possiamo dire che i vantaggi della coltura a blastocisti sono:
Dagli albori della Procreazione Medicalmente Assistita la tecnologia su cui ci si appoggia ha fatto passi da gigante. Dopo molti anni di ricerca siamo a conoscenza di un vasto carico di nozioni che oggi permettono di ottimizzare e rendere più sicure le colture cellulari.
Il nostro centro possiede l’ultima generazione di incubatori studiati esclusivamente per la Procreazione medicalmente assistita.
In particolare eseguiamo anche colture embrionarie con la tecnologia Time Lapse.
È possibile effettuare questa prestazione presso la Sede Affidea|CDC di Torino in Via Federico Menabrea 14.
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